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1) Entrata messianica di Gesù Cristo in Gerusalemme
Questo riquadro è decifrabile solamente grazie ad un esiguo frammento in cui si scorge un volto,una mano benedicente e la testa di un asinello.
Dato il pessimo stato di conservazione è forse possibile rintracciare in questo frammento lo stile originario della bottega che operò in San Francesco senza il rischio di incorrere negli stravolgimenti dovuti ai maldestri ritocchi di molti altri riquadri.
Il volto del Cristo,finemente dipinto di scorcio esprime nei tratti delicati dignità e nobiltà. Queste caratteristiche contraddistinguono nel corso di tutto il ciclo il volto del Redentore,che appare sempre al di sopra del suo destino,distaccato dal realismo in cui sono profondamente radicati gli altri personaggi. Lo sguardo del Cristo sembra completamente incurante di ciò che accade intorno a lui. |
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2) L’Ultima Cena
In questo riquadro si riscontra almeno una particolarità iconografica. I Discepoli sono radunati intorno ad un tavolo ellittico. A noi sono pervenuti solamente i commensali rivolti di spalle. Sono sei; uno di loro è Giuda,nell’atto di ricevere da Gesù il boccone intinto,che svela in questo modo l’identità del suo traditore.
Notevole l’uso del panneggio nelle vesti dei Discepoli volti di spalle. |
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3) La lavanda dei piedi
Episodio rituale narrato dall’Evangelista Giovanni,nel cui racconto però costituisce la prima scena dell’ultima cena.
Nell’affresco Gesù è chinato nell’atto simbolico;in altre analogie iconografiche di epoca successiva lo si ritrae in un atteggiamento meno genuflesso.
Simon Pietro è seduto dinnanzi a Gesù;viene contrassegnato dalla barba canuta come negli altri riquadri,e tende le mani verso il Maestro.
Dietro a Pietro sono altri due Discepoli,mentre in seconda fila sono schierati gli altri nove.
Il primo della fila rivolto nello stesso senso del Maestro è il Discepolo Giovanni,che appare sempre il più vicino a Gesù.
I vangeli lo definiscono “il Discepolo che Egli amava”; inoltre era il più giovane,e viene ritratti imberbe. |
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4) Il tradimento di Giuda,che vende Gesù ai grandi sacerdoti.
E’ il più piccolo della serie ed è posto sopra alla porta d’ingresso. Si scorgono,sul ripiano che divide i personaggi,delle monete. Sono i trenta denari pattuiti da Giuda con i grandi sacerdoti. Il traditore pare agitarsi,e sembra quasi stia stridendo i denti davanti agli interdetti membri del Sinedrio,che peraltro non paiono più di tanto prenderlo sul serio.
Degni di nota i copricapi,di particolare fattura,che come detto in precedenza erano in uso nel’400. |
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5) La preghiera di Gesù nell’orto del Getzemani.
E’piuttosto deteriorata. Secondo l’autonomo racconto di Luca,vi compare un elemento esclusivo di questo Evangelista; l’immagine dell’Angelo con il calice.
Nella parte inferiore del dipinto si notano i due Discepoli addormentati. |
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6) Il bacio di Giuda traditore.
Oltre al composto schierarsi dei soldati e all’intensità descrittiva dell’atto principale,nella scena è anche ben evidenziato Simon Pietro che sguaina la spada.
Si individuano due blocchi contrapposti. Da un lato è la turba dei soldati,e dall’altra si intravedono i Discepoli capeggiati da Pietro che si accinge a difendere Gesù.
Al centro della scena solo Gesù e Giuda,il cui bacio sancisce il momento del tradimento.
I soldati sembrano immobili,nell’attesa di ricevere il segnale per catturare il Redentore.
Soltanto Simon Pietro brandisce la spada,quasi per interrompere il corso inesorabile degli eventi,mentre intorno tutto è assolutamente paralizzato.
Un elemento interessante di questo riquadro è costituito dall’abbigliamento dei soldati e dalle loro armi. Esse formano un fitto intrecciarsi di lance,che si libera dal compatto blocco di armati,tutti in foggia quattrocentesca. |
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7) Pietro colpisce Malco.
Il riquadro è del tutto indecifrabile in quanto completamente ricoperto di calce. Il frammento pittorico potrebbe probabilmente riferirsi a Pietro che colpisce Malco,il servitore del sommo Sacerdote,ferendolo all’orecchio. |
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8) La cattura di Gesù.
A differenza delle scene precedenti si nota un intenso dinamismo. Si direbbe che l’immobile attesa degli armati sia esplosa con drammaticità nel groviglio di corpi e di mani che si stringono disordinatamente attorno al Cristo.
La sua immagine assolutamente imperturbata si staglia tra il luccichio delle armature come se un fascio di luce la circondasse.
Sono evidenti alcuni ritocchi nei due soldati in primo piano. |
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9) Gesù davanti al Sinedrio interrogato da Caifa.
La scena è caratterizzata da un oscuro sfondo floreale. La parte sinistra dell’affresco sembra ci sia giunta nella fattura originaria.
L’affresco ha subìto maldestri rifacimenti nella parte destra,dove sono raffigurati i sommi Sacerdoti. Nel personaggio in primo piano sono visibili dei pesanti ritocchi neri,che dovevano probabilmente offrire un’accentuazione al panneggio sulla veste del Sacerdote. Si presume che l’unica parte originale in questa figura sia il volto,arricchito dal lungo copricapo sacerdotale. |
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10) Rinnegamento di Pietro e flagellazione di Gesù alla colonna.
Il frescante ha collegato in un unico riquadro due elementi non connessi così direttamente dai racconti evangelici;sembra abbia voluto contrapporre due situazioni in antitesi:il vile rinnegamento e la sofferenza messianica.
La presentazione è particolare,in quanto una delle due scene è come incorniciata da una finestra della stanza in cui avviene la flagellazione.
Di grande interesse è la figura delicata dell’ancella che punta il dito contro Pietro. Proprio accanto a lei è raffigurato il gallo della profezia.
Nell’altra parte del riquadro vi è Gesù,che legato ad una colonna viene flagellato da tre carnefici.
Interessante è la presenza nella parte superiore del riquadro,di tre figure appena accennate:Gesù al centro bendato,con l’aureola dorata,e due carnefici,secondo noi quasi un presagio di ciò che lo attenderà. |
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11) Gesù coronato di spine e percosso sul capo.
L’unica figura che sembra esente da rifacimenti è quella del Cristo bendato,incoronato di spine,seduto al centro della scena,mentre sei individui sembrano roteare intorno a lui percuotendolo.
I corpi dei personaggi sembrano sospesi in aria,a causa della ridipintura eseguita posteriormente.
Un realismo quasi grottesco è individuabile nei volti dei due personaggi in alto a destra del riquadro.
Molto bella la realizzazione del panneggio nella veste del Cristo,che stranamente non è purpurea come vuole la tradizione evangelica. |
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12) Gesù davanti ad Erode.
Purtroppo l’apertura di una finestra nel ‘600 ha bruscamente interrotto la superficie dipinta che ora risulta non più decifrabile. Si possono individuare solo le estremità inferiori di alcuni personaggi. Potrebbe trattarsi di un frammento della scena di Gesù davanti ad Erode. |
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13) Lavanda delle mani di Pilato nei confronti di Gesù condannato (Ecce Homo)
Anche qui l’artista ci narra in contemporanea due episodi: Gesù presentato al popolo e Pilato nell’atto di lavarsi le mani.
La figura di Gesù è in parte coperta di calce;accanto a lui doveva esserci Barabba.
Un’esile colonna separa Gesù da Pilato,circondato da tre personaggi,tra cui sua moglie che lo ammonisce col dito sollevato.
Sotto di loro vi sono due armati di spalle che fanno dei cenni verso Pilato;accanto a loro altri due personaggi di cui uno stringe tra le mani una corda,già pronta per legare il condannato.
E’ molto bella la figura di Gesù,ed è probabilmente sempre opera del maestro di bottega.
Pilato indossa un mantello regale e dal copricapo gli scende un lungo nastro bianco. Alle sue spalle è la moglie,in ombra ma ben presente per ricordare al marito ciò che aveva visto in sogno. |
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14) Salita al Calvario e incontro con la Veronica.
Questo affresco è di grande intensità. Balzano subito agli occhi gli armati,che con il loro incedere compatto accompagnano Gesù. In secondo piano figurano altri armati a cavallo ed un araldo su di un bianco destriero.
Il corteo sembra procedere al ritmo del corno suonato da questo araldo.
Più innanzi cammina Gesù,mentre gli viene incontro la Veronica con in mano il sudario.
Sullo sfondo del riquadro,fra un’architettura medioevale e una collina su cui alcuni soldati stanno piantando le croci per i ladroni,spicca la figura di Giuda impiccato. Un diavolo nero gli strappa l’anima dal petto divelto.
Chiude il corteo la Madonna. |
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15) Gesù viene inchiodato alla croce.
Segue nella sequenza pittorica la cruda scena di Gesù che viene inchiodato alla croce. L’atto cruento avviene ,secondo Luca “sul luogo detto Cranio” (in ebraico “Golgota”),per la forma di testa che aveva una piccola roccia sporgente dal terreno. In effetti un masso nerastro appare in primo piano.
Questo riquadro è di scarso rilievo,in quanto è andata quasi completamente perduta la mano dell’artista. Pesantissimi ritocchi hanno completamente ridefinito gli sfondi,le ambientazioni e stravolto le figure con risultanza di arti rimossi.
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16) La Crocefissione. In questo affresco,imponente e drammatico,situato di proposito davanti all’ingresso,l’artista offre all’osservatore con una narrazione sincronica molti avvenimenti evangelici che si collocano prima,durante e dopo la morte di Gesù.
A destra del riquadro un cavaliere,rivolgendosi al sommo Sacerdote indica il Cristo sulla croce;con sguardi attoniti gli astanti sembrano interrogarsi: “costui era veramente il figlio di Dio?”. Infatti il cielo è oscurato e sta per compiersi la profezia. Dietro i soldati si intravede un’insolita figura femminile con un copricapo particolare. I lineamenti curatissimi e delicati fanno supporre sia stato ritratto un personaggio molto vicino all’autore,forse un omaggio all’amata del Maestro di Santa Vittoria,o una benefattrice vicina ai Disciplinanti,oppure la stessa Santa Vittoria già ritratta nella pala d’altare macriniana.
Al centro,ai piedi della croce vi è uno dei carnefici che porge su una canna la spugna imbevuta di aceto: Gesù non è ancora morto. A sinistra invece un soldato trafigge il costato di Cristo con una lancia; la morte è sopraggiunta.
Di grande intensità drammatica è la scena dello svenimento di Maria sorretta da Giovanni e dalle pie donne.
A sinistra del riquadro un gruppo di armati assiste al supplizio. Vi sono dunque due grandi blocchi:a sinistra coloro che vogliono sia portato a compimento il sacrificio di Gesù,a destra coloro che si interrogano su questa morte fino a capire la verità. Le tre croci collegano idealmente questi due gruppi e al centro esatto è Gesù immolato per tutti,giusti e malvagi. |
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17) La deposizione.
Questo affresco appare molto deteriorato.
A destra del riquadro si vedono le pie donne insieme all’apostolo Giovanni. A sinistra,volto di spalle su di una scala,Giuseppe d’Arimatea sta calando il Cristo dalla croce. Sullo sfondo appare ancora la Gerusalemme celeste.
Il corpo ricurvo del Cristo appare molto innaturale e la figura che lo sorregge è caratterizzata da un’eccessiva rigidità.
La Madonna,ai piedi della croce,tende le mani verso il foglio morto,alle sue spalle stanno Giovanni e le pie donne in atteggiamento di preghiera. La lettura di questo riquadro,la cui qualità artistica sembra inferiore a quella dell’affresco precedente,è resa estremamente difficile dal pessimo stato di conservazione. |
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18) Il compianto sul Cristo morto.
Pochi particolari sono ancora identificabili in questo affresco quasi completamente ricoperto di calce.
Il riquadro,si rifà alla narrazione evangelica di Matteo,secondo cui le pie donne e la madonna stanno sedute di fronte alla tomba. Infatti,si intravede il Cristo morto disteso in un sepolcro,mentre le pie donne lo stanno avvolgendo in un drappo bianco. |
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19) Gesù messo nel sepolcro.
Questo riquadro è venuto alla luce dopo la rimozione del pulpito ligneo secentesco che è stato ora spostato nella parte absidale. Purtroppo anche questo riquadro è in cattivo stato di conservazione ed è pressoché indecifrabile. |
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